domenica 24 marzo 2013

Una vita fuori dall'entusiasmo (e dall'ordinario)


Ciao, mi chiamo Mico e la mia storia inizia negli anni settanta.
Una storia come tante, tra tante... Una parabola di ordinaria follia, quasi...
Ricordo tutto quello che si diceva quando ero molto giovane e bevevo ancora solo Fanta.

Poi le cose sono cambiate. Non dico peggiorate, ma bastava leggere bene una decade come quella degli anni novanta per capire quale poteva essere l'andazzo. Non sto parlando di politica. Io me li ricordo come anni frenetici ma vissuti, comunitari, di birre smezzate, sigarette smezzate, canne smezzate, concerti, musica, primo pelo e tante altre cose. Cose vissute. Cose REALI.

Adesso, mi chiamano Micio o Amico, sono un tesserino del cazzo come tanti. Sono sempre una voce spersa nell'etere, ma sento di aver perso qualcosa, anche se non capisco cosa...

Non ho mai mollato, non mi sono mai visto come un piagnone, non sono mai stato nostalgico di epoche non vissute. Ma adesso sono cambiato io. Il mio approccio alla vita, alla serata, la mia aspettativa. Adesso punto solo a passare, come se fossi un passeggero a un check-in.
Come un viaggiatore sperduto tra i barbagli di un volo internazionale che porta ritardo costante. Siamo convinti a  volte di essere noi stessi il mezzo, il fine, il percorso e lo scopo.
Invece siamo sempre stati voli di fascia intermedia. Siamo come uno scalo necessario, che nessuno ricorda con esattezza. Eppure, stiamo ancora passando. Stiamo ancora bruciando, sigarette, capelli, sangue, vomito e nervi. A volte anche solo nervi, incomprensione e inadeguatezza...

Io mi sento così. A me di tutto il resto non mi è mai fregato. Dico veramente. Perciò pace, amore, rock e fantasia! E se non sei d'accordo, vaffanculo e passa a un nuovo dj, che ti farà ballare, divertire e staccare. Io sono per un dj-set vissuto, nostalgico, forse becero, forse patetico, ma autentico. E in un'epoca che è già stata definita post-autentica tutto questo è già qualcosa. Tu non credi?

Ho sempre avuto un rapporto di comunanza con le droghe: ogni volta che smetto di usarne una, legale o illegale che sia, noto quanto siano banali i paradisi artificiali della gente comune, ovvero di quelli che potrei chiamare ex colleghi, e ora beveteci su se non l'avete capita, almeno vi divertirete...

Dario Greco


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