Quando ho deciso di buttare giù queste nove pillole ho pensato di affrontare l'argomento con lo spirito dell'ascoltatore attivo di musica, dedicandomi sia a chi ascolta sia a chi scrive.
Troppo spesso la musica viene ascoltata passivamente o ridotta ad essere un sottofondo che accompagna una situazione, come conseguenza nascono gruppi su gruppi che portano avanti questo concetto di musica da non ascoltare. I gruppi suonano, vengono pagati, sono contenti (alcuni un po' meno perché sanno di non essere stati ascoltati). Il pubblico beve, chiacchiera e può evitare l'imbarazzo del silenzio. Tutti più o meno felici insomma.
E no! Io se vado ad un concerto ci vado per la musica, non per il contesto né per passare una serata diversa con gli amici, solo per la musica.
1) Bisognerebbe educarsi all'ascolto, non a cosa ascoltare o non ascoltare ma a come ascoltare la musica. Il primo passo? Concentrarsi, ovvero abbandonarsi all'ascolto.
2) Quello che non mi piace dei nostri giorni è il "consumo di massa", lo so che sembra una stronzata dire in merito ad un artista “preferivo quando era meno conosciuto” il problema è che quando un artista diventa di massa si comincia a sentire in tutti i contesti; c'è un posto ed un tempo per tutto, mettere Nick Drake come sottofondo al chiacchiericcio è un abominio.
3) I nostri giorni NON sono giorni felici per i musicisti, perché con internet c'è più possibilità di far arrivare la propria musica ovunque con un clic ed è per questo che la musica non viene più ascoltata ma consumata. Consiglio una terapia, oscurate youtube, my space e vari, comprate un Cd, o se potete un Lp, mettetelo su e ASCOLTATELO dall'inizio alla fine. Se ci riuscite probabilmente non siete messi troppo male, altrimenti... beh, è grave.
4) La presenza di elementi di personalità nella musica è molto più importante dell'eventuale presenza di elementi di innovazione ostentata.
5) Dedicare più di tre minuti alla composizione di un brano potrebbe essere un ottimo modo per dare più spessore al proprio lavoro ma anche per capire se è meglio lasciar perdere
6) La strumentazione nasce per facilitare la vita al musicista, non per sostituirsi ad esso.
7) Affinare la propria tecnica tramite esercizi è importante per evitare di arrugginirsi e per mantenere un livello adeguato di preparazione. Questo non si può sostituire all'ispirazione ma aiuta a renderla al meglio (partendo sempre dal presupposto che si abbia qualcosa da dire, senza questo presupposto un esercizio rimane tale).
8) L'approccio alla composizione dovrebbe essere rilassato e avulso da manierismo e aspettativa che possono solo peggiorare il risultato trasformandolo in puro auto-referenzialismo. Nel caso in cui la paura di un giudizio negativo faticasse ad allontanarsi si potrebbe sempre ricorrere a qualche sostanza psichedelica.
N.b. Le sostanze psichedeliche non garantiscono un risultato.
9) La musica è un linguaggio, come tale più musica si ascolta più si ha la possibilità di sviluppare una buona proprietà di linguaggio. E' molto utile ascoltare generi musicali diversi in quanto affina l'orecchio ed aiuta ad eliminare pregiudizi di forma. Stessa cosa vale per la composizione, se ci si vuole allontanare un attimo dal genere la cosa è permessa.
Sergio Cipolla
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