mercoledì 8 gennaio 2014

Una canzone è un demone che vaga nella notte

A un amico sincero

Il mio cuore malconcio, il mio corpo dilaniato da un dolore ancestrale, era lì, quando lo vidi.
Anzi vi dirò in verità che io non lo vidi neppure,
perché a quel tempo di spalle vivevo e dentro una grotta abitavo.
Io udii la sua voce. Era una voce di pura energia e forza, era la voce della speranza.

Troppo giocolosa per farmi cedere, come una sirena mi tentava, e mentre ascoltavo, cieco, dolorante, sentii tanto silenzio, ma non era deserto, era adorazione, contemplazione.

Idolatria, forse. Blasfemia. Eppure egli come me era sangue di bisanzio. E anche egli era iconoclasta.
Mi soffermai quasi più sulle voci estasiate, colme di gioia di chi pendeva dalle sue labbra, dalla sua vitalità.

E seppure cieco io vidi luce in quella voce, e in una fragorosa risata mi spersi, devastato da barbagli di vacuità.

Profeta di una periferia silente, camminatore infaticabile di una verità bionda, impalpabile.
Pelli candide e delicate, meretrici di Babilonia cadevano ai miei piedi in quel tempo, appena sentivano tintinnare le mie monete d'oro, appena suonava il mio corno di richiamo.
Ero il paladino dei bassifondi, oh misero, parlavo solo se interrogato.

Provocavo scherno e indifferenza, esattamente come egli invece emanava energia pure.

Lo conobbi sempre di più e sempre più ero avido di vita, di storia, di amicizia.
E anche se non ho mai amato un uomo, se non ho mai desiderato giacere con un uomo,
ho imparato a provare affetto e simpatia e piacere dalla sua compagnia, come un mio lontano antenato,
tra vesti regali e vino e il suono della lira.
Eravamo persi tra le onde del mare, in un viaggio a oriente, alla ricerca della fortuna e della città dimenticata.

Tornai a vivere, a ridere e a provocare, perduto in un amore stupido, dimentico di quanto era importante il codice dell'amicizia e della virtù.

Non necessitano parole, a volte, per ricordare, e basta un solo sguardo per capirsi.
Io però ricorderò sempre quella voce, quella risata, quell'energica e contagiosa euforia.
Il mondo è privo di senso, dicono ma finché ci sarà musica ci sentiremo meno soli, ecco perché io oggi scrivo questa canzone.

Una canzone è un demone che vaga nella notte alla ricerca di ristoro.

Little Faith

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