martedì 16 settembre 2014

The Trip to Pirate's Cove


Decollare, planare, viaggiare. Senza spostarsi. Poi piovve dentro a l'alta fantasia e mulinelli lungo al mare, in una ridda di vento e furore, senza fine…

Ho fatto già fatto i bagagli con l’intenzione di dirigermi verso il covo dei pirati.
A bordo di una vecchia Land Rover ho dato gas finché c’era da darne.
E volare sopra l’infinito, toccando quasi il ciel sereno, tutto brilla quando guidi incontro al tramonto,
nel viaggio verso il covo dei pirati.
Lungo la strada ho incontrato un prete spogliato, ora non ricordo il suo nome,
era di poche parole, eppure tutto ciò che diceva era per me la sola Verità possibile.

Mi disse: “Non andare a pescare al fiume silenzioso, e non fidarti mai di chi veste con un solo colore.” Lungo la strada abbiamo perso una ruota vicino alla Pietra della Mente,
il ponte maledetto dove gli amanti disperati vanno a espirare le loro colpe.
Lì abbiamo conosciuto due ragazze legate da un destino infausto.
Eppure io pensavo ancora a qualcuno.
Lei era un pezzo del mio cuore ora è solo una ruga sulla mia faccia.

Prima di arrivare alle Grotte di Rizzo rimanemmo senza soldi e senza speranze, se mai ne avevamo avute. Avevo un amico a Mendicino che faceva l’onesto artigiano e ed molto abile con la paglia.
Costruiva piccole e comode sedie per il focolare. Era un uomo onesto e concreto.
Suonava la chitarra battente e andava matto per le vecchie canzoni di briganti.
Il suo personaggio preferito era il brigante Bebé e la ballata che più amava era quella della pentola dei fagioli. Io gli chiedevo sempre di raccontarmi di Ninco Nanco, per me era lui il vero Tom Joad meridionale.

Questo è quello che ho visto, questa è la mia storia, mentre ero diretto lungo il sentiero del covo dei pirati. Guidando incontro al tramonto, verso le grotte di Rizzo di Cetraro.

Le origini del male

Nessun commento:

Posta un commento

Facebook

Facebook
LA PAGINA DEL MALE