martedì 7 settembre 2021

Segui la tua strada, Prometeo!

Segui la tua strada, Prometeo!

“Nella vita, capite, non c’è gran scelta. O marcire o ardere.” 
(Joseph Conrad)
 
Ogni nome ha il suo destino si usa dire. Eppure ce ne sono alcuni che possono davvero contribuire a rendere la tua vita diversa, sotto ogni punto di vista. Ve lo dico subito: il mio nome è Prometeo e sono qui per raccontare una storia. Il mio ruolo non è quello di narrare le cose che mi sono successe in un tempo passato, ma non dimenticato, spero. Prometeo. Oggi questo nome viene ricordato per il gesto che, secondo uno dei miti più conosciuti, diede all'uomo il dono del fuoco. Esistono molteplici figure di culto, personaggi ascritti alla leggenda, che sono stati consegnati alla storia con pieno titolo. Eppure nessuno ha avuto lo stesso spazio di Prometeo. Sarà il fascino del ribelle con una causa, sarà che il coraggio qualche volta, in questo mondo, viene accolto con favore dalla critica militante. Forse mi sarei potuto accontentare di un posto come impiegato del catasto, di essere un Titano qualunque, ma non sono scelte che si fanno con cognizione. Io nemmeno volevo rubarlo il fuoco. È stato tutto un malinteso e sono qui per spiegare le mie irragionevoli ragioni, se avrete la pazienza e il cuore di ascoltarmi. Prometeo è colui che riflette prima, ma anche qui devo per forza di cose dissentire e spezzare una lancia verso la tempestività e la consequenzialità di certi episodi che capitano durante la vita quotidiana. Sono cose che si sanno sempre dopo, come direbbe Guccini. Io ad esempio stavo semplicemente facendo due passi quando è successa l'ira di Dio. In questo mondo però quasi mai abbiamo la possibilità di riparare ai nostri errori e di questo io sono l'esempio vivente. Vabbè, si fa per dire, eh! (Vivente, buona questa!) Guardate com'è strana la vita. Ora io sarei quello che ha rubato il fuoco agli Dei per darlo al genere umano, ma pensate che qualcuno mi abbia ringraziato, o pensato di sdebitarsi? Grande Giove, no! Ho fatto domanda per entrare all'Eni e sono stato scartato per non aver superato la prova orale. Mio figlio voleva diventare vigile del fuoco. Mandato via a pedate senza nemmeno troppe spiegazioni. E poi c’è mia moglie, la quale mi considera a ragion vedute un fallito. La mattina quando esco di casa, dicendo che vado a cercare lavoro, lei mi grida dietro: Mi raccomando se a qualche dio cade il portafogli tu non raccoglierlo, ma soprattutto non fare niente. Niente devo fare!

Cambia marciapiede e vai per la tua strada, Prometeo! Ho sentito dire che le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni, però cavolo che caldo che fa in quel tugurio. Sembra quasi un girone dantesco, a momenti! Ed è proprio quello che cerco di fare. Seguire la mia strada e farmi i fatti miei. Ma poi qualcosa avviene sempre, perché non c'è pace e non c'è giustizia per gli eroi classici su questo Pianeta. Mi capita quindi di dover soccorrere persone in difficoltà di ogni tipo. Qualcuno più in gamba di me una volta ha detto: il primo che attraversa il muro è sempre insanguinato. Ricordate: Nessuno ringrazia chi ha fatto il primo passo, nemmeno colui il quale ha inventato il primo giubbotto ignifugo della storia. Solitamente tutti rammentano chi ha organizzato e condotto quello che è venuto in seguito. Figuriamoci uno che ha rubato il fuoco agli dei.

Ora, come viene detto nei Veda: "La verità è una, ma i saggi la chiamano con molti nomi". Rammentate: solo la nascita più vincere la morte. La nascita di qualcosa di nuovo. Per poter progredire c'è bisogno di una nascita continua che annulli l'incessante opera della morte. Senza questa costante rigenerazione, le nostre vittorie non saranno altro che strumenti in mano a Nemesi. La nostra virtù reca in seno la nostra condanna. È come dice la canzone: ogni desiderio reca con sé una maledizione. In questo frangente la pace è un'insidia, la guerra è un'insidia, così come il mutarsi e il permanere. Sun Tzu sostiene come fondamentale in tutte le guerre è lo stratagemma. Quindi, se sei capace, fingi incapacità; se sei attivo, fingi inattività. Se vuoi attaccare in un punto vicino, simula di dover partire per una lunga marcia; se vuoi attaccare un punto lontano, simula di essere arrivato presso il tuo obbiettivo. Offri al nemico un’esca per attirarlo; fingi disordine fra le truppe, e colpiscilo. Quando vedi il nemico pronto, preparati contro di lui; ma evitalo, dove è forte. Probabilmente ha ragione, lui ha sempre ragione. Ricordo un'estate infestata da zanzare, usai il suo libro "L'arte della guerra" come strumento contro questi maledetti insetti e mi aiutò. Alla fine vincemmo, anche perché arrivò l'autunno e tutte le zanzare caddero sotto i colpi dei cambiamenti climatici. 

Stavo dicendo che tutto o quasi è un'insidia. Pensateci bene: quando giunge per la morte il giorno della vittoria, essa ci stringe d'assedio e noi non possiamo fare nulla salvo che lasciarci incatenare, resuscitare e farci rodere il fegato. E non lo dico in senso metaforico, ma letterale. Rammentate però come nel corso della storia e della civiltà umana ci sono sempre modelli nuovi che devono essere adattati e preconizzati. Funziona semplicemente in questo modo. Alle persone piace avere la sensazione che ci sia qualcosa di nuovo. È accaduto con me, è accaduto con Teseo, oppure cambiando settore è accaduto con Duke Ellington, con Miles Davis e Bob Dylan. Ogni dieci vent'anni c'è sempre qualcosa di nuovo capace di scuotere le fondamenta stesse della terra, quelle dove vennero posti i pilastri, là dove tende la coscienza del mondo, si alza il vento e straripano i fiumi, come direbbe il Poeta Lupesco.

"Cambia marciapiede e segui la tua strada, Prometeo!" Me lo diceva sempre quel lazzarone di mio fratello. Conoscerete sicuramente Epimeteo. Il suo motto era sbagliando s'impara e pensando si perde tempo, o qualcosa del genere. Lui a differenza mia aveva deciso di non sposarsi. È sempre stato il più furbo, tra noi due. Una cosa che diceva sempre era: non accettare caramelle dagli sconosciuti, men che meno dagli dei che si fingono grossisti di dolciumi. In effetti Zeus che era un tipo particolare aveva questo benedetto vizio di fingersi rappresentante di generi alimentari. Era un suo vezzo, non sto certo qui a giudicare il padre degli dei per questo. Nessuno è perfetto, sia chiaro. Ed Epimeteo questo lo sapeva bene, anche durante quel flirt con una certa Pandora, che sarà stata anche un gran tocco di donna, ma non brillava certo per acume e sagacia. Del resto la vita è fatta anche di queste cose, dicono. Mio fratello è sempre stato un bonaccione, anche se non era certo una persona di manica larga. Sì, insomma era un po' taccagno, con il braccino corto, ma questa è un'altra storia. ogni nome come si dice ha il suo destino, incluso il mio. Però vi giuro che la prossima volta, cascasse il mondo e l'Olimpo, non mi farò fregare. Non ruberò più il fuoco agli dei, cercherò piuttosto di trovare un buon lavoro, una raccomandazione o una mano dall'alto. Perché in fondo, qualche pezzo grosso, tutti lo conoscono in questo mondo. Farò la mia parte, cambiando marciapiede per evitare altri guai, rigando dritto se occorre, senza pestare i piedi a nessuno. Men che meno a un iracondo come Zeus, per Diana! Ve lo posso garantire.

Parola di Prometeo, protettore dell'altoforno, patrocinatore Carbon Coke.


Illustrazione originale di Elena Artese

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