Da giovane ero filopalestinese. Non ho mai indossato la kefiah, ma ero filopalestinese. Da grande, però, ho imparato a fare delle distinzioni che per ideologia non ero mai stato in grado di fare. Ho capito, ad esempio, che Israele non rappresenta gli ebrei ma il sionismo, e che i palestinesi sono sì dei poveracci, ma anche delle persone terribilmente fanatiche. Da una parte e dall'altra c'è solo una richiesta di sopravvivenza e a me non importa se questa proviene da uno stato economicamente agiato o da uno sull'orlo della povertà.
Il punto è che adesso io credo che Palestina e Israele non abbiano più alcuna legittima ragione, così come non hanno più ragioni per fare e perpetuare quello che fanno. I razzi e le bombe super-tecnologiche sono la stessa merda e non mi sento di condannare Israele solo perché più ricca e di stare dalla parte dei palestinesi solo perché più poveri. Mi imbarazzano i commenti filopalestinesi dei comunisti di oggi, fratelli, in questo, dei nazisti e dei fascisti del mondo, nel loro schierarsi contro il popolo ebraico con commenti idioti del tipo: "proprio loro che hanno così sofferto". Non capiscono che i sionisti non sono gli ebrei e che non tutti gli ebrei sono sionisti. Proprio a partire da questa confusione, è possibile arrivare a dire che gli ebrei di oggi sono i nazisti di ieri. Io non tiferò mai Israele, ma le cose necessitano di studio serio e i link con commenti ipocriti e banali a favore dell'una e dell'altra parte degli schieramenti (soprattutto pro-palestina) mi sembrano troppo semplicistici. I bambini palestinesi non hanno più dignità dei giovani israeliani che esplodono in un bus. Abbiate la buona creanza di non marcare differenze nella morte.
(Giuseppe Blixa Bargeld Barresi)
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