L'amore è una danza per ubriachi folli
proviamo gioia per l’abisso infinito che ci separa dalla follia,
da sinuose e plastiche visioni del futuribile - DOMANI -
domani ci sveglieremo ancora, dentro la nostra mortale vestigia,
danzeremo forse come spiriti fatati, forse come avatar che circolano nell'etere fatto silicio
non sappiamo far altro che respirare, la nostra natura liquida si è fatta carne
Aspiriamo a uno stato solido che ahimè non ci appartiene,
siamo pesci di un mare silente
siamo piccole lucciole che vagano nella notte, illuminate dai led, da schermi al plasma,
tutto è carbonio, qui, ora
desideriamo il desiderabile
ciò che siamo è soltanto un riverbero dentro una conchiglia,
viviamo un sogno infinito
siamo il soffio di una passata e gloriosa civiltà primordiale
Polvere si è posata, sopra il tempo, sulle nostre vite.
questa storia, oggi, non respirerà l'epica battaglia da cui proveniamo,
l'eterno ritorno ha compiuto un solo mesto viaggio, adesso
il segreto è dentro il nostro codice, il codice del dolore
svuotate le mie viscere e saprete cosa sono stato,
e chi ho amato
svuotate il mio armadio e saprete che ho cercato l’essenzialità
Polvere brilla prima e si fa porpora, poi, nella notte
respiro fatato di un ruggire ancestrale
fragori di battaglie e glorie passate
non torneranno qui, ora
meglio non vivere rivolti al passato
Il passato è una lama rovente che squarcia il presente
Destiamoci adesso e rendiamo il futuro qualcosa
di cui rendere partecipi tutti
anche chi ci ha preceduto
L'amore è una danza tra due ubriachi folli, vince chi resta in piedi, oppure no...
Peppario Primo Poeta
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