domenica 9 febbraio 2014

I venditori di rose non sono dio


Forse mi sarei dovuto prendere un cane. Un bastardo. Chiaro.

Uno che fa finta di sottostare alle vostre regole del cazzo. Uno di quelli che non piagnucolano né scodinzolano a comando, ma cosa più importante, uno di quelli che non elemosina una carezza e che quando gli gira male ti piscia sul tappeto, così solo per il gusto di farlo, per vedere la tua faccia da padrone beota mentre ripulisci. Sul tuo bel tappeto persiano del cazzo.

Uno che fuma come un turco, beve come una spugna e scopa come un marinaio di foresta. Un venditore di rose che ti sorride mentre ti stramaledice l'intero albero genealogico.

Ricordo da piccolo che torturavamo degli insetti, per divertimento o per noia, li chiamavamo "dicia l'ave maria sinnò ti 'mmazzo". Ho sempre avuto rispetto per gli insetti dalla corazza dura, così come per i venditori di rose, per questo li prendo in giro.

L'indulgenza è il primo passo verso la rassegnazione, e io non voglio cedere.

Non cedo ai venditori di rose, non cedo agli operatori call center, non cedo ai Cani, non cedo agli insetti, non cedo alla cattiva musica.

Non cedo.

O credete che Stevie Wonder sarebbe diventato la roccia che è ora, se avesse avuto qualche certezza nella vita. Non credo proprio. Si dice che nella vita bisogna avere fede cieca, ma poi non tutto è scritto in braille e non tutti hanno la sensibilità di capire che solo un cuore spietato è capace di lasciar sempre uno spiraglio alla speranza.

Harry Cacaski

(Lion Chimera Mural Detroit - Murales di Kobie Solomon)

NDR

La redazione al momento della pubblicazione non aveva ancora appreso questo news:
http://www.ilpost.it/2014/02/10/giraffa-marius-uccisa-zoo-copenaghen/

C'è sembrato doveroso modificare questo post, dato che le due cose sembrano legate con un sottile filo, quello del cinismo e dell'intolleranza. 
Nel primo caso si trattava di ironia e sarcasmo, nel secondo di spietata realtà!

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