domenica 28 ottobre 2012

L'ideologia è il nostro veleno



Tutte le persone con un quattro e un cinque come prefisso hanno torto. Lo dicono loro stessi. Il motivo è semplice.

Quando l'alito si fa pesante, quando i peli crescono dove non dovrebbero, quando la macchina umana inizia ad incepparsi e a dare segnali di deterioramento, c'è qualcosa che smette di funzionare anche a livello neurologico.

I giovani sono la risorsa, utilizzano la tecnologia in maniera funzionale e non ludica, hanno la chiave d'accesso alla semplificazione e alla comprensione del loro futuro. Stanno sul pezzo. E' una questione biologica.

Le nostre esistenze si basano esclusivamente su questo fattore. L'ideologia è il veleno del secolo scorso. Ha offuscato la mente delle generazioni passate come l'oppio annebbia il pensiero e lo rende un continuum di ricordi, sensazioni ed emozioni, spesso inutili o nocive.

Bisogna combattere ed estirpare tutte le visioni legate a dogmi, ad ideologie, se vogliamo restare vivi, se vogliamo essere utili al nostro Paese, alla nostra collettività e al nostro nucleo familiare.

Mio padre utilizza i social network, si tiene in contatto con i suoi parenti che vivono in Argentina, scrive di folkflore, di politiche ambientali e di viabilità. Da lui ho appreso il valore della comunicazione e del ritmo come formula di virtù.

A questa società serve un bagno di umiltà e una boccata di ossigeno nuovo. I pensieri, quelli meritevoli necessitano di tanto spazio, di tanto ossigeno.

Questa è l'epoca della post- autenticità. Ogni cosa deve essere filtrata, condivisa e setacciata. Tutto è veloce, fluido, gassoso, anche i pensieri, tutto va messo alla prova attraverso la nuova formula della "condivisione orizzontale".
Se una cosa funziona ed è fruibile lo è da subito. Non conosce ostacoli, non ha bisogno di etichette o di forma. E' come il flusso di un fiume, parte dalla sorgente, viaggia sul letto, da una sponda all'altra, ma anche quando trova una resistenza si fa strada da sé, se ne frega degli ostacoli e delle leggi naturali. Il pensiero oggi deve essere libero, se è vero, se vuole essere attuale.

Chi sarà capace di resistere e di sopravvivere a tutto ciò vivrà questa epoca, chi resterà incatenato all'ideologia perirà sotto i colpi della propria miopia. Non lo dico io. Lo dice il tempo, e il tempo non si fa catturare da un pescatore inesperto, neppure lungo i canali di navigazione del web. Abbiamo bisogno di nuovi leader e di nuovi Messia capaci di diffondere il Verbo.
E Gesù come canta Leonard Cohen era un marinaio...

Non siate autobiografici né paternalistici, perché quei tempi sono passati da tempo (per fortuna) e voi generazioni passate ne sapete meno di loro, non solo sulla tecnologia, ma sulla vita, sul presente e sul mondo che verrà.

"Meno slogan, più concretezza" e per favore smettetela di citare a sproposito Pasolini, Carmelo Bene e De Andrè. Lasciamo riposare in pace questi tribuni del passato. Lasciamo vivere la contemporaneità e la simultaneità del tempo.
Dario Greco

Leggi anche:

 http://www.peprovoca.it/2012/03/ecco-perche-stiamo-morendo/

2 commenti:

  1. Sono d accordo con te Dario,in particolar modo quando dici:" A questa società serve un bagno di umiltà e una boccata di ossigeno. A mio avviso c'e' la necessita' di discostarsi da questo conservatorismo dogmatico poco produttivo, e volgere lo sguardo verso nuovi orizzonti, verso un nuovo modo di pensare e di fare scevro da false ideologie. Il pensiero deve essere libero e concreto, ed e' necessario che poi alle parole seguino anche i fatti..

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  2. ti invito ad approfondire questo logos leggendo altri miei post come "ecco perchè stiamo morendo" che trovi su peprovoca.it e melting pot, pubblicato sempre sullo stesso indirizzo. Ma ancora meglio sarebbe una tua risposta con un post nuovo che possiamo pubblicare qui sul nostro blog. Grazie per il feed. ;)

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