Mi chiamo
Gianpiero, ho settantatre anni, dopo una vita a lavorare sulle ferrovie mi godo
la mia pensione. Ho visto
crescere di colpo i miei figli e a causa del poco tempo a disposizione,
mi sono
perso alcune loro tappe fondamentali. La cosa più
bella della pensione è che finalmente posso godermi la famiglia e farmi in
quattro per aiutare mia moglie nelle faccende di casa.
Da qualche
anno le ho vietato di fare la spesa, adesso è il mio turno. Per la cena
della vigilia ho portato a casa tanta roba da mangiare, non ho badato a spese,
è giusto così. La tavola
deve esser piena di prelibatezze e si sa, anche l'occhio vuole la sua parte.
Ho cucinato
pesce insieme a mia moglie e le mie nuore. Eh si, ho
tre figli sposati e la casa era piacevolmente invasa da bambini. Quest'anno a
tavola non eravamo i soliti tredici, ma quattordici. Il mio
primogenito Mario ha portato a tavola un suo caro amico che non sta passando un
buon periodo.
Lo conosco
da quando era adolescente, ho dimenticato il suo nome perché ci tiene a farsi
chiamare Andrew Wave.
E' un
giornalista musicale, mi ha spiegato che scrive articoli sui concerti che va a
vedere e ogni tanto fa il Disc Jockey.
Non ho mai
capito se gli piacciono le femmine o i maschi, sarà che si veste in modo
strano.
Si mette le
scarpe che avevo da ragazzino, polacchine rotte di cui mi vergognavo e camicie
da boscaiolo. Non sono uno
all'antica, anche a me piace la musica e la moda.
Ieri è stata
una bellissima vigilia, a tavola coi figli e i nipoti si respirava un'aria
bellissima.
Abbiamo
bevuto un po’ più del solito, ma a Natale ci sta.
Poi è
successa una cosa strana.
Poco dopo la
mezzanotte e lo scartamento dei regali,
mia moglie
ha cercato giustamente di togliere il bicchiere ad Andrew Wave perché stava
esagerando.
Lui si alza
di colpo dalla sedia lasciandola cadere alle sue spalle, il modo in cui ci guardava
ha zittito tutti.
Teneva alto
il calice come se fosse Gesù Cristo ed aveva lo sguardo alienato.
I bambini
hanno smesso di giocare ed impauriti guardavano i loro genitori, io non ho
accettato quel gesto brusco e l'ho ammonito invitandolo a riprendere posto.
Neanche il
tempo di terminare il rimprovero, che lui mi ha interrotto dicendo:
"Tu
devi soltanto andare a fare in culo e tua moglie non deve permettersi a
togliermi il bicchiere di vino. Vino che ho comprato io, fra l'altro!
A questo
tavolo si ride e si scherza, vi ringrazio per l'invito ma rimango basito per la
vostra superficialità! Fino ad ora abbiamo parlato di quelle cazzo di ferrovie
di merda, delle lauree dei tuoi figli, delle storie d'amore andate a male,
della povera zia Assunta morta per malasanità, dei sacrifici per arrivare a
fine mese, del furto nello studio di Mario, della nascita del figlio che gli ha
dato la motivazione per superare quel brutto momento etc. etc. Ma non c'è stata
nemmeno una persona che abbia parlato del mio problema!"
Nonostante
fossi infastidito dalle urla e dai termini impropri, la sua ultima frase mi ha
lasciato un forte senso di colpa quindi gli ho detto:
"Scusami
Andrew, so che non te la passi bene ma pensavo non volessi parlarne a Natale.
Credevo avessi bisogno di svagare, di pensare ad altro... Ti vediamo strano da
un po’ di mesi ma non sappiamo cosa tu abbia. Ora te lo chiedo davanti a tutti.
Qual è il tuo problema?"
Lui ha
iniziato e gesticolare come un demonio e questo è quel che ricordo del suo
discorso:
"Il mio
problema??? Solo il mio??? Ecco l'ignoranza! Non vi accorgete che il problema
tocca tutti noi! E' facile puntare il dito contro… ma tanto a VOI cosa ve ne
fotte se il fenomeno del Clubbing in
Italia non riesce a prendere piede??
Non ve ne
fotte nulla, eh? Questa è una tragedia annunciata, lo sappiamo tutti che a
breve questo problema si trasformerà in un disastro per l'umanità.
Ma voi
preferite parlare di altro, di quelle cazzo di ferrovie, di cui non frega un
beneamato cazzo a nessuno… avete la sensibilità sotto i piedi e gli occhi
bendati come i peggiori omertosi. Specialmente tuo figlio con quel ghigno da
persona falsa, corrotta, come quel mafioso di merda di Dell’Utri!
Lo volete
capire che cazzo sta succedendo?! Il Clubbing non arriva e se non arriva è
perché noi non siamo pronti a capirlo.
Preferiamo
rimanere ancorati alle nostre convinzioni piuttosto che aprirci al Clubbing. Ma
lo sentite il suono della parola??!?! Clubbing, CLUBBIIIIIIING!
Come fate a
non capirlo, come fate a non amarlo?!??!!"
Caro diario,
scusami se ho iniziato a scrivere soltanto a settantatre anni, però non so
più a chi cazzo chiedere che cosa cazzo è questo cazzo di "Clubbing"!
25/12/2014
Emanuele Chiarelli
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