martedì 23 dicembre 2014

CLUBBING DI NATALE


Mi chiamo Gianpiero, ho settantatre anni, dopo una vita a lavorare sulle ferrovie mi godo la mia pensione. Ho visto crescere di colpo i miei figli e a causa del poco tempo a disposizione,
mi sono perso alcune loro tappe fondamentali. La cosa più bella della pensione è che finalmente posso godermi la famiglia e farmi in quattro per aiutare mia moglie nelle faccende di casa.

Da qualche anno le ho vietato di fare la spesa, adesso è il mio turno. Per la cena della vigilia ho portato a casa tanta roba da mangiare, non ho badato a spese, è giusto così. La tavola deve esser piena di prelibatezze e si sa, anche l'occhio vuole la sua parte.

Ho cucinato pesce insieme a mia moglie e le mie nuore. Eh si, ho tre figli sposati e la casa era piacevolmente invasa da bambini. Quest'anno a tavola non eravamo i soliti tredici, ma quattordici. Il mio primogenito Mario ha portato a tavola un suo caro amico che non sta passando un buon periodo.

Lo conosco da quando era adolescente, ho dimenticato il suo nome perché ci tiene a farsi chiamare Andrew Wave.
E' un giornalista musicale, mi ha spiegato che scrive articoli sui concerti che va a vedere e ogni tanto fa il Disc Jockey.

Non ho mai capito se gli piacciono le femmine o i maschi, sarà che si veste in modo strano.
Si mette le scarpe che avevo da ragazzino, polacchine rotte di cui mi vergognavo e camicie da boscaiolo. Non sono uno all'antica, anche a me piace la musica e la moda.
Ieri è stata una bellissima vigilia, a tavola coi figli e i nipoti si respirava un'aria bellissima.
Abbiamo bevuto un po’ più del solito, ma a Natale ci sta.

Poi è successa una cosa strana.

Poco dopo la mezzanotte e lo scartamento dei regali,
mia moglie ha cercato giustamente di togliere il bicchiere ad Andrew Wave perché stava esagerando.
Lui si alza di colpo dalla sedia lasciandola cadere alle sue spalle, il modo in cui ci guardava ha zittito tutti.
Teneva alto il calice come se fosse Gesù Cristo ed aveva lo sguardo alienato.
I bambini hanno smesso di giocare ed impauriti guardavano i loro genitori, io non ho accettato quel gesto brusco e l'ho ammonito invitandolo a riprendere posto.
Neanche il tempo di terminare il rimprovero, che lui mi ha interrotto dicendo:

"Tu devi soltanto andare a fare in culo e tua moglie non deve permettersi a togliermi il bicchiere di vino. Vino che ho comprato io, fra l'altro!
A questo tavolo si ride e si scherza, vi ringrazio per l'invito ma rimango basito per la vostra superficialità! Fino ad ora abbiamo parlato di quelle cazzo di ferrovie di merda, delle lauree dei tuoi figli, delle storie d'amore andate a male, della povera zia Assunta morta per malasanità, dei sacrifici per arrivare a fine mese, del furto nello studio di Mario, della nascita del figlio che gli ha dato la motivazione per superare quel brutto momento etc. etc. Ma non c'è stata nemmeno una persona che abbia parlato del mio problema!"

Nonostante fossi infastidito dalle urla e dai termini impropri, la sua ultima frase mi ha lasciato un forte senso di colpa quindi gli ho detto:
"Scusami Andrew, so che non te la passi bene ma pensavo non volessi parlarne a Natale. Credevo avessi bisogno di svagare, di pensare ad altro... Ti vediamo strano da un po’ di mesi ma non sappiamo cosa tu abbia. Ora te lo chiedo davanti a tutti. Qual è il tuo problema?"
Lui ha iniziato e gesticolare come un demonio e questo è quel che ricordo del suo discorso:

"Il mio problema??? Solo il mio??? Ecco l'ignoranza! Non vi accorgete che il problema tocca tutti noi! E' facile puntare il dito contro… ma tanto a VOI cosa ve ne fotte se il fenomeno del Clubbing in Italia non riesce a prendere piede??
Non ve ne fotte nulla, eh? Questa è una tragedia annunciata, lo sappiamo tutti che a breve questo problema si trasformerà in un disastro per l'umanità.
Ma voi preferite parlare di altro, di quelle cazzo di ferrovie, di cui non frega un beneamato cazzo a nessuno… avete la sensibilità sotto i piedi e gli occhi bendati come i peggiori omertosi. Specialmente tuo figlio con quel ghigno da persona falsa, corrotta, come quel mafioso di merda di Dell’Utri!
Lo volete capire che cazzo sta succedendo?! Il Clubbing non arriva e se non arriva è perché noi non siamo pronti a capirlo.
Preferiamo rimanere ancorati alle nostre convinzioni piuttosto che aprirci al Clubbing. Ma lo sentite il suono della parola??!?! Clubbing, CLUBBIIIIIIING!
Come fate a non capirlo, come fate a non amarlo?!??!!"

Caro diario, scusami se ho iniziato a scrivere soltanto a settantatre anni, però non so più a chi cazzo chiedere che cosa cazzo è questo cazzo di "Clubbing"!


25/12/2014

Emanuele Chiarelli

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