domenica 20 luglio 2014

La Bambina Dagli Occhi Pistacchio: Spiegazione e significato



La bambina dagli occhi pistacchio - Spiegazione e significato

I

La nostra fiaba si svolge in un mondo di dolore e disperazione; una dura terra, un luogo desolato dove vige solamente la disperazione, dove ogni legge è stata cancellata, perduta in un diluvio sempiterno. Un panorama ameno, spoglio, fatto di una strana luce ambrata si presenta davanti ai nostri occhi. E' in questo luogo che si svolge la storia di una bambina: la Bambina dagli occhi Pistacchio. Simbolo di rinascita e di speme. Osservandola sembra una normale bambina, eppure c'è qualcosa di molto strano in lei. E' conosciuta come la bambina dagli occhi pistacchio e tutti ne hanno timore, nonostante l'aspetto innocente ella nasconde dei segreti e delle trame che presto scopriremo essere fondamentali per la sopravvivenza stessa di questo mondo.

E' un essere di terra, eppure da come osserva e da come tocca le cose, pare conoscere bene tutti gli elementi del cosmo, ella ha una particolare familiarità con tutto ciò che riguarda l'acqua e con tutti gli elementi che fanno parte delle scienze perdute. Strani segnali che si compongono su pergamene, tappeti, tessuti fatti di simboli ignoti, di un mondo perduto, omesso. Un mondo disperso nelle tenebre, per le oscure forze che lo sorreggono.
In questa valle solitaria, nello stesso momento, ma in un luogo distante, da percorrere a piedi, c'è un cavaliere solitario. Un uomo consumato, con uno sguardo malinconico e perso, come se avesse visto "oltre le cose" e oltre la natura stessa dell'eroe che è stato.

Il cavaliere è tempestato da cicatrici, e il suo abito è ricucito alla buona, decoroso, nobile, eppure vissuto, sfregiato, arido, come la valle che abbiamo dinanzi. Il suo sguardo è vivo, orgoglioso, eppure le sue gote hanno conosciuto dolore e siccità, e sono state bruciate da un sole in picchiata, che non aveva pietà, che non conosceva tregua, che voleva far male a tutti gli essere sopravvissuti a questo olocausto planetario. Un sole che aveva una volontà di asciugare e di seccare ogni elemento, ogni essere, per non lasciare più traccia.

Da queste mosse parte l'intento allegorico della nostra fiaba illustrata "La bambina dagli occhi pistacchio"

II

"La bambina dagli occhi pistacchio" è una fiaba ancestrale di impostazione picaresca. La storia è molto semplice ed è tutta basata sull'incontro tra tre personaggi molto diversi l'uno dall'altro, in più ci sarà una voce narrante che poi si scoprirà essere una creatura fantastica, mutuata dalla letteratura satirica. Il significato dell'opera è puramente allegorico e ha un intento provocatorio e destabilizzante sul vivere odierno. Un grande inganno che nessuno vuole svelare, racconta di un tempo in cui il mondo viaggiava ad un' altra velocità. Draghi, elfi e fate del bosco, erano svaniti per lasciare il posto a strani ingranaggi di arcana tecnologia. Solo pochi eletti possessori e portatori di Luce ricordavano e sapevano cosa era stato. Il mondo aveva rinnegato e dimenticato la scrittura.

Il ritorno della cultura orale e iconografica era tornata con prepotenza, vennero messi al bando gli scriba, vennero bruciati tutti i libri. Il mondo tornò a vivere in un'oscurità medievale e non c'era più alcun contatto tra le persone dei diversi continenti. Vennero applicate legge marziale e regole del taglione, ci fu un ritorno alla lapidazione in pubblica piazza e allo spergiuro. Poche persone sfuggirono a questa pazzia e a questo oscurantismo. Si rifugiarono in piccoli villaggi sperduti, in zone amene come i monti o come territori devastati dalle fiamme e da eruzioni vulcaniche. Il mondo era cambiato, non più ospitale, non più clemente verso le creature che lo popolavano. Un nuovo ordine prese piede.

In questo contesto e in un clima di guerra, di ferro e di fuoco si svolge la nostra storia di coraggio, di innocenza e di ribellione.

"I miti sono fioriti tra gli uomini in tutti i tempi, in tutte le regioni della terra, e al loro vivificante afflato si deve tutto ciò che l'attività fisica e intellettuale dell'uomo ha prodotto. Ne' sarebbe esagerato affermare che le inesauribili energie del cosmo si manifestano nella cultura umana proprio attraverso il mito. Le religioni, le filosofie, le arti, le forme sociali dell'uomo primitivo e storico, le scoperte scientifiche e tecniche, gli stessi sogni che popolano il sonno, scaturiscono indistintamente dalla fonte magica del mito.

Questa singolare capacità di raggiungere e stimolare i più profondi centri creativi è peraltro insita anche nella più semplice favola infantile - così come il profumo dell'oceano è contenuto in una minuscola goccia o l'intero mistero della vita nell'uovo di una mosca. Infatti i simboli della mitologia non si fabbricano, non si possono inventare, controllare, o abolire per sempre: sono produzioni spontanee della psiche e ciascuno ne conserva intatto il potere germinativo."

( tratto da "L'eroe dai mille volti" di Joseph Campbell) 



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