venerdì 3 ottobre 2014

L'INGANNO CINESE


"Mi chiedevo, ma perché i cinesi quando si trasferiscono in Italia per aprire un'attività commerciale scelgono di cambiare il proprio nome?
 Magari, lo fanno solo per creare un rapporto di familiarità con la gente del luogo e favorire la propria integrazione.
 Va bene, ma comunque non riesco a non trovare strano il fatto che un ragazzo cinese si possa chiamare Pasquale e che poi non sappia dire due parole in italiano. E' un nome tipicamente italiano, che si ricorda con facilità ed è anche simpatico, ma non esageriamo. Se ti chiami Pasquale, dovresti conoscere non solo l'italiano, ma anche il dialetto!
 Ho conosciuto questo insolito individuo poco tempo fa e non ho potuto fare a meno di spiegargli il mio punto di vista, e' stato più forte di me. Alla domanda sul perché avesse scelto questo nome, mi ha risposto: "Pelché Pasquale...bello!". De gustibus! Ma il mio sincero parere è che ci prendano per i fondelli!

 E' come se io mi trasferissi in Germania, aprissi un bar ed all'improvviso decidessi di farmi chiamare Wolfgang, non sapendo nemmeno una parola di tedesco. Secondo voi sarei più credibile, simpatico o magari apprezzato maggiormente? Certo se mi tingessi di biondo, magari...

 Scherzi a parte, io sono un calabrese che ha avuto in "dono" dai propri genitori il nome Igor, in tempi in cui pochi si chiamavano così da queste parti. Non era mica facile chiamarsi Igor negli anni ottanta, in Calabria. In tanti mi chiedevano se i miei genitori fossero sostenitori del partito comunista o se addirittura avessi origini russe. Io? russo? con questa faccia qui? Molti non capivano; manco mio nonno, poverino. Ha imparato a pronunciare correttamente il mio nome solo qualche anno prima di morire. Per un sacco di tempo mi ha chiamato Rico, come il poliziotto di colore del telefilm Miami Vice. Comunque...

 Il nome è una cosa importante e bisogna saperlo portare, caro amico dagli occhi a mandorla! Ma se ci tieni davvero a chiamarti così, per me va bene. Anzi, ti auguro anche di trovare una moglie che si chiami Assunta e che sia possibilmente di Pechino, proprio come te..."


Little Stravinsky, Fu Maestro

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